Tour de France 2018, Nibali chiede più sicurezza: “I corridori sono il cuore della corsa”
Vincenzo Nibali chiede più sicurezza sulle strade. Partendo specificatamente dall’episodio che lo ha costretto al ritiro dal Tour de France, condizionandone pesantemente il resto della stagione. Finito a terra sull’Alpe d’Huez a causa di un incauto tifoso, contro il quale è stata dunque sporta denuncia contro ignoti, il capitano della Bahrain – Merida ha parlato a CyclingWeekly dei pericoli che corrono i corridori, in particolare negli eventi di primo piano, in cui la folla è molto numerosa.
Secondo lo Squalo dello Stretto una soluzione passa anche per una migliore educazione dei tifosi. “Ovviamente, il ciclismo è su strada quindi l’unica cosa che possiamo fare è parlare con i fan e chiedergli maggiore rispetto per i corridori”, aggiunge. Il video di quanto successo era emerso rapidamente e non dovrebbe essere troppo difficile per la polizia individuare il tifoso che con la cinghia della sua macchinetta fotografica ha fatto cadere Nibali. Un comportamento sulla carta non pericoloso, dovuto indubbiamente alla disattenzione più che alla voglia di danneggiare Nibali o la corsa. E questo inevitabilmente riporta al problema di responsabilità, che vanno oltre il singolo.
“Gli organizzatori del Tour de France hanno fatto molto, ma in alcune tappe particolari, come il Mont Ventoux e l’Alpe d’Huez, bisogna fare di più – commenta – I corridori sono il cuore della corsa, il cuore del ciclismo, e abbiamo bisogno di essere al sicuro“. Il siciliano e la sua formazione hanno spesso sottolineato la responsabilità degli organizzatori, ancor prima che del tifoso stesso, per quanto successo. Una situazione che si sarebbe potuto (e dovuto) evitare con maggiori controlli nei tratti più affollati della salita, organizzando un miglior servizio di sicurezza.
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